ISTALLAZIONI PERMANENTI ALL'INTERNO DELLA TENSOSTRUTTURA:
1) LA CLASSICA E IN CONTINUO AGGIORNAMENTO "CON API SI VOLA (CON 2 NUOVE CENTRALI DI +")……
2) RIEDIZIONE DELLA MOSTRA "A DAX" PRESENTATA IL 25 APRILE SCORSO AL CSA KONTATTO, ISTALLATA POI NELLE EX SCUOLE LORENZINI DI VIA CAMPANELLA (VILLANOVA), DEDICATA ORA ALLA CONSIGLIERA COMUNALE DI AN TANZARELLA…
3) ANTEPRIMA DE "LUOGHI RESISTENTI", MOSTRA SULL'ITALIA CHE RESISTE"…
Presentazione venerdì 27 durante l'assemblea su "CSA E SPAZI SOCIALI LIBERATI TRA AUTONOMIA REPRESSIONE E INTEGRAZIONE"
4) "LOS PUEBLOS ZAPATISTAS", FOTO DI SIMONA GRANATI, A CURA DELL'ASSOCIAZIONE YA BASTA!MARCHE
…
"A DAX"
Democrazia o Polizia?
Il nostro lavoro racconta della notte fra il 16 e il 17 aprile 2003 a Milano, una nottata insanguinata dalle lame dei fascisti che uccidono Dax e feriscono gravemente altri due compagni e dai manganelli della polizia che caricano all'interno del pronto soccorso dell'ospedale San Paolo le persone giunte per avere notizie dei compagni accoltellati.
Sangue per terra, ferite al volto e alla testa, denti e nasi rotti, braccia e polsi spezzati, persone abbandonate a qualche isolato, buttate giù dalla volante con il braccio rotto senza che gli fosse contestato alcunché, persone ferite a cui i punti di sutura venivano dati mentre erano ancora ammanettate, molestie sessuali, cariche all'interno del pronto soccorso con l'uso di mazze da baseball.
Questa è l'inquietante continuità tra l'omicidio per mano fascista e le cariche della polizia al grido, "comunisti di merda", "zecche", "come Carlo, uno di meno", a far capire che il cuore, se di cuore si può parlare, batte a destra.
Un uso delle forze dell'ordine ieri tollerato, oggi legittimato (esemplificative sono, in tal senso, le dichiarazioni di Scaiola nel dopo-Genova e quelle di Giovanardi dopo i fatti del S. Paolo) da un governo che promulga leggi razziste e che giorno dopo giorno cancella ogni spazio di democrazia.
Una democrazia blindata, una repressione così feroce da sospendere ogni diritto, fare uso della tortura (come denunciato dalla stessa Amnesty) contro immigrati, lavoratori, giovani, antifascisti e contro chiunque lotti per i propri diritti.
ll nostro progetto vuole raccogliere il materiale e ricostruire gli avvenimenti affinché si possa dimostrare che quello che è accaduto in quella tragica notte ha radici profonde nella società italiana e nei nuovi modelli di controllo messi in atto dalle forze dell'ordine e pensati dai responsabili delle politiche neoliberiste come la rottura negoziata e pacifica delle istanze sociali. Fin a quando la vostra violenza si chiamerà democrazia?
Comitato di controinchiesta sui fatti del san Paolo
“Dax, dolcissimo amico, coraggioso compagno di mille lotte per la casa, contro i fascisti e contro tutto quello che non ci piaceva, che non andava, quando ero nel letto dell'ospedale non vedevo l'ora di uscire e riderci su assieme davanti a una bella birra, la speranza
mi teneva vivo, allegro ora mi tiene in piedi la rabbia, l'odio e la voglia di lottare per quello in cui credevi tu… ..mi chiedo perché la polizia ha bloccato il traffico facendo così ritardare la mia ambulanza, mi chiedo perché c'erano tanti sbirri lì con il manganello? Forse per provocare una reazione dei compagni?
Non riuscendoci sul posto, ci hanno ritentato all'ospedale S. Paolo? Mi chiedo: il padre dei due fascisti, che cazzo ci faceva lì in quel momento,
se non a dare man forte?
Nessun stupore care compagne e compagni,
nessun lamento, solo odio e tanta voglia di lottare.”
http://csa-kontatto.noblogs.org/post/2007/04/24/25aprile-resistente
"LUOGHI RESISTENTI"
Luoghi Resistenti, una mostra sull'Italia che resiste
A Genova dal 19 al 21 luglio, poi in giro per l'Italia
A luglio, come ogni anno da allora, Genova ripensa ai fatti del 2001. Lo fa in un luogo simbolo della protesta contro il G8, lo stadio Carlini, che diventa quest'anno un posto dove dormire, fare musica, giocare a pallone, pensare e discutere.
A Genova si guarderà anche alla storia di questi anni, e in particolare alle nuove forme di resistenza civile che hanno caratterizzato le recenti battaglie in Italia. Dal 19 al 21 luglio allo stadio Carlini sarà allestita infatti la mostra Luoghi Resistenti: 24 pannelli per raccontare i comitati, le reti, i movimenti, i gruppi che ai quattro angoli della penisola, di fronte al panorama delle devastazioni ambientali e sociali che investono il paese, hanno detto no.
Attraversa e collega la loro lotta la capacità di concepire il territorio come bene comune, di leggere i singoli attacchi cui è sottoposto come elementi costitutivi di un modello economico devastante, che disprezza la democrazia, l'ambiente, la vita.
Luoghi Resistenti è una storia di battaglie in corso, da una parte gente comune che si organizza, dall'altra giganti da combattere: multinazionali, ecomafie, basi militari. I 24 pannelli della mostra raccontano con un percorso di immagini e testi le lotte contro le gigantesche e inutili infrastrutture: Tav, Mose, Ponte sullo stretto; le lotte contro le logiche di guerra: Dal Molin, F 35 a Cameri, il sistema delle basi Usa/Nato in tutto il territorio; le lotte contro le fabbriche inquinanti a Marghera, a Brescia; le lotte contro le forsennate politiche energetiche: NoCoke a Civitavecchia, No Rigassificatore offshore Livorno-Pisa, No Triv a Noto. E poi le battaglie sulla gestione dei rifiuti in Campania, la difesa dell'acqua pubblica, le lotte per la salute della piana Firenze Prato Pistoia e altre ancora.
Lette insieme, come la mostra Luoghi Resistenti punta a fare, queste storie raccontano l'attacco organizzato al bene comune, il disprezzo delle regole, il sistema delle collusioni, l'abile ignavia dei governi locali. Raccontano anche, però, un modo nuovo e forte di fare politica, collegando la difesa del territorio a nette prese di posizione contro le logiche di sterminio dell'ambiente, di guerra, di privatizzazione delle risorse pubbliche, di omicidi tramite sostanze tossiche, scorie nucleari, amianto.
Luoghi Resistenti nel tempo crescerà, con la collaborazione dei comitati, per diventare mappa vivente, e ambulante, anche delle iniziative future. In una logica di massima diffusione, i pannelli della mostra sono stampati come se fossero doppie pagine aperte di un quotidiano. E di questo 'quotidiano' esistono mille copie, pronte a circolare perché la mostra possa rivivere nei presidi e in tutti i luoghi dove qualcuno vorrà esporla, magari aggiungendo nuovi materiali.La mostra Luoghi Resistenti è realizzata dalle redazioni di due associazioni milanesi attive dal 2001: Progetto Comunicazione e Socialpress (www.socialpress.it). Hanno collaborato i vari comitati, con preziosa assistenza e materiali, e hanno generosamente contributo molti fotografi, come Elio Colavolpe, Massimo Di Nonno, Gabriella Mercadini, Luciano Ferrara, Ermes Beltrami Grazia Fiore, Dino Fracchia, Samuele Pellecchia, Eros Mauroner, Massimo Viegi. La 'copertina' della mostra è un gioco dell'oca nell'Italia che resiste, disegnata per Luoghi Resistenti da Michele Tranquillini.
http://www.socialpress.it/IMG/_LR001_ocacover1.pdf
http://www.socialpress.it/IMG/_LR001_ocacover2.pdf