Assemblea pubblica con Paola Imperatore

Venerdì 10 maggio ore 18 alla Galleria dell Idee di via Bixio 5, Falconara, Zona Galleria i promotori di #fermiamoilDisastro ambientale invitano ad un'assemblea pubblica con la ricercatrice ed attivista Paola Imperatore, autrice tra l'altro, de "Territori in lotta. Capitalismo globale e giustizia ambientale nell’era della crisi climatica", edito da Meltemi 2023

Ondate di calore, siccità, desertificazione del suolo, aumento delle morti per inquinamento atmosferico. Queste sono solo alcune tra le conseguenze della crisi ecologica e climatica cui assistiamo quotidianamente. Tali fenomeni, tuttavia, non sono improvvisi, ma derivano da precise politiche ambientali e da modelli di gestione dei territori che sono stati attuati ignorando gli allarmi e le proteste delle comunità locali.
Territori in lotta nasce dal desiderio di interrogare in modo più ampio le dinamiche dei conflitti sociali per riflettere sulla relazione tra crisi eco-climatica, democrazia e capitalismo a partire dal territorio, oggetto e presupposto dei nuovi processi globali di accumulazione e, al contempo, punto privilegiato da cui osservare le forme di resistenza che si danno dentro e contro questo sistema neoliberista.

Paola Imperatore è assegnista di ricerca all’Università degli Studi di Torino, dove si occupa di transizione ecologica e politiche climatiche. Si è addottorata all’Università degli Studi di Pisa con una tesi su protesta e territorio, premiata dall’Ateneo come migliore tesi dottorale del 2021. Si occupa di movimenti sociali, in particolare di quelli legati alla difesa dell’ambiente contro la costruzione di grandi opere o attività industriali impattanti, e di temi connessi all’ecologia politica, come l’ecologia operaia.

Durante la discussione aggiorneremo circa le ultime udienze dei due processi che riguardano la raffineria Api che si terranno nel giorno precedente l'assemblea e promuoveremo la nostra presenza alla manifestazione di Roma davanti al Ministero dell'Ambiente "Territori in cammino".

Aderiamo all’appello TERRITORI IN CAMMINO, VERSO IL 18 MAGGIO A ROMA DAVANTI AL MINISTERO DELL’AMBIENTE.
Una proposta che nasce dai tanti territori in lotta e si apre a chi intende praticarlo insieme, nella comune consapevolezza del legame inscindibile tra guerra e fossile, tra gestione delle risorse energetiche e qualità della nostra vita.
Facciamo sentire la nostra voce davanti ai palazzi del potere, dove si decide indisturbatamente delle nostre vite, dove i territori in cammino, che al sacrificio imposto rispondono con atti di resistenza, possano rendere visibili le loro vertenze e reclamare le necessarie risposte.
Organizziamo la partenza da Falconara e dalle Marche per essere in tante e tanti in presidio davanti al Ministero (scarica il volantino stampabile)
In quella sede i promotori di #fermiamoilDisastroambientale renderanno pubbliche le loro proposte verso le forze politiche, partitiche ed istituzionali, senza possibilità di rifuggire dalle proprie responsabilità, in modo chiaro netto e inequivocabile.
INFO E PRENOTAZIONI PULMANN PER IL 18 MAGGIO A ROMA: 3356152851

falkatraz.noblogs.org malariafalconara@gmail.com
falkatrazonlus@gmail.com fuoridalfossile.it

Dopo le tante mobilitazioni di questi lunghi anni, il presidio del 14 ottobre davanti alla raffineria Api contro le celebrazioni dei 90 anni del petrolchimico, dopo il grande corteo dello scorso 27 gennaio di #fermiamoilDisastroambientale, le partecipate assemblee pubbliche, le centinaia di segnalazioni agli enti di controllo, l'apertura dal basso di due processi verso i vertici e la società stessa Api spa, nonché l'ex direttore Arpam Marchetti, dopo che la stessa inchiesta “Oro nero” della Procura della Repubblica, ha avanzato reati di estrema gravità tra cui quello di disastro ambientale commesso ai danni del nostro territorio, e cioè l'alterazione quasi irreversibile delle sue matrici ambientali (contaminazione di aria, suolo sottosuolo, acque marine e di falda…), un reato non solo contro l'ecosistema, ma che mette a rischio la stessa salute e incolumità pubblica, dopo tutto questo, nessuno può più negare la criticità e gravità delle condizioni sanitarie e ambientali di questo territorio, né che tutto questo sia più tollerabile, compatibile, pacificabile.
Servirebbero appunto provvedimenti urgenti ed eccezionali: sospensioni temporanee degli impianti, progressiva dismissione delle attività inquinanti, misure di risarcimento verso la cittadinanza che tutelino i lavoratori, bonifiche pubbliche e private.
E invece dobbiamo quotidianamente constatare l'inconcludenza e l'inerzia della politica degli annunci dei tavoli tecnici ed istituzionali, convocati spesso solo all'apice delle proteste, la cronica insufficienza e carenza dei sistemi di controllo e monitoraggio degli enti pubblici, il ritardo e le lacune inaccettabili dei programmi di bonifica.
La stessa pressante richiesta di costituzione di parte civile del Ministero dell'ambiente al processo per disastro ambientale è stata alla fine inevasa. Non si trattava tanto di una questione di principio o di facciata, ma di una necessità assolutamente pratica e concreta: l'autorità ministeriale è l’unica pubblica istituzione che ha facoltà di agire in sede giudiziaria per richiedere il risarcimento e la riparazione dei danni ambientali subiti.
Quindi oggi la scelta di campo è chiara e netta. Come altrettanto evidente che le ultime mobilitazioni abbiano ottenuto una visibilità inedita e le rivendicazioni poste da #fermiamoilDisastroambientale una centralità affatto scontata.
Non ci resta altro che andare avanti, insistere, resistere, non un passo indietro.

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