Sversamento di olio in mare segnalato con immagini satellitari a 40 chilometri da Ancona

Ci è stato segnalato dagli attivisti lucani di Covacontro come su GEOmedia – La prima rivista italiana di Geomatica e Geografia Intelligente, si parli di Falconara: Uno sversamento di olio in mare segnalato con immagini satellitari a 40 chilometri da Ancona. L’anomalia ha una forma regolare ed una lunghezza di 47 chilometri, circa 202 metri di lunghezza e 38 di larghezza. In effetti da queste parti il traffico di petroliere è noto e motivato come ben sappiamo
Dal lontano novembre ’22 e poi di seguito nel febbraio ’23 in due assemblee pubbliche (1, 2 la diretta del secondo incontro)a Falconara ed Ancona abbiamo discusso con Giorgio Santoriello di Cova Contro di pratiche innovative di monitoraggi ambientali dal basso e citizen scienze.

Allora le nostre proposte non furono recepite dal panorama, politico e non, locale. Mentre oggi, che si impone la discussione e il conflitto sulle radici e le cause del problema oltre i suoi effetti più manifesti, che con #fermiamoilDisastroambientale abbiamo spostato l’attenzione dalla critica agli enti di controllo alla richiesta di fermo degli impianti inquinanti e nocivi, riemergono proposte tanto salvifiche quanto fuorvianti come quelle sull’uso dei droni. Eppure un uso accorto e creativo della tecnologia già esistente risolverebbe in larga parte le note problematiche e carenze dei monitoraggi pubblici, anche con investimenti di risorse limitate. Restiamo comunque disponibili ad un confronto puntuale su queste tematiche e rilanciamo anzi la proposta di monitoraggio di Covacontro, quale soluzione fattibile, concreta ed efficace.

“Di che tratta il progetto Sciamano?
Questo progetto è nato durante il lockdown, quando non ci si poteva spostare da un luogo all’altro e allora utilizzare i dati dei satelliti era fondamentale per monitorare il nostro territorio ed avere prove di reati ambientali. Dal citizen sensing (sentinelle ambientali) siamo passati quindi ad una start up nell’ambito dell’intelligence ambientale, che è appunto il progetto SCIAMANO. Si parte da un’idea molto semplice: i satelliti nello spazio sono un patrimonio di tutta l’umanità, ma spesso cittadini e associazioni non riescono ad usarli perché non sanno decifrarli, e quindi abbiamo sempre dati di “seconda mano”, già filtrati. È ora di imparare a leggerli. Lo scopo è quello di creare un database gratuito, una fonte di informazione indipendente.
Anche i comuni possono aderire al vostro progetto?
Certamente! Il Comune di Stigliano, sino ad oggi, è stato il primo a stanziare per Cova Contro un contributo economico per il progetto di monitoraggio satellitare “Sciamano”, unico su una dozzina di municipalità interpellate. Siamo partiti con il monitoraggio della colonna d’aria sul territorio comunale, delineando grazie a Sentinel/Copernicus/ESA un marcato aumento della quantità di metano presente nell’atmosfera, a partire dal 2020. La concentrazione massima coincide spazialmente con l’area attraversata dal gasdotto/oleodotto sull’area di confine tra Stigliano, Craco ed Aliano a ridosso della Val d’Agri/Gannano ma non è certo il nesso. Su Stigliano ricadono anche numerosi allevamenti la cui produzione annua di gas non è calcolata da nessun ente locale. Il lavoro di Cova Contro va in questa direzione, ovvero raccogliere dati per sensibilizzare amministratori e comunità locali, nonché pressare le autorità regionali inadempienti. Per ora non ci è stato permesso accedere all’esatta geolocalizzazione del gasdotto visto che la Regione non pubblica il tracciato e quindi valutare eventuali perdite dello stesso, e soprattutto Arpab in zona non ha centraline o sensori passivi né per misurare il metano, né per misurare altri gas. Noi continueremo a monitorare ed aggiornare i nostri report, per sostenere la comunità locale ed il diritto alla conoscenza.”

(da Envi.info periodico online di comunicazione ambientale)

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