Siamo ormai agli sgoccioli del “battiquorum” referendario e chiediamo a tutti, attivisti, simpatizzanti, semplici cittadini un altro ultimo semplice segnale di democrazia e partecipazione, di attaccamento al bene comune. Di essere parte di quei 25 milioni e più di italiani, e di far sì che in molti lo siano, che domenica e lunedì non solo esprimeranno un segnale di cambiamento ma segneranno anche in forma chiara e trasparente il passo e la direzione di questo cambiamento necessario.
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Oltre la disinformazione televisiva e l’autoreferenzialità della politica, a chiare lettere ci diciamo convinti che un bene comune e prezioso, e sempre più scarso, come l’acqua, non debba essere soggetto alle leggi del profitto, non possa essere gestito come merce, non possa essere affidato alle multinazionali né privatizzato; che debba essere ricostruita una nuova, e possibile, gestione partecipata dalle comunità di utenti e consumatori, smantellando i consociativismi e le clientele delle burocrazie, dei partiti, delle grandi lobby di potere; che invece di inutili e dannose grandi opere finanziate con soldi pubblici, la politica debba occuparsi delle tante piccole opere come gli investimenti nel patrimonio pubblico costituito dal servizio idrico integrato e non consentire che i privati possano investire nel business dell’acqua aumentando le tariffe, rifacendosi sui cittadini-consumatori, impoverendoci due volte.
Per questo voteremo SI’ al primo e al secondo referendum.
Invitiamo ad aggiungere un terzo SI’, nella convinzione che una società sempre più libera e autonoma dalle fonti fossili, causa principale dell’inquinamento e dei disastri climatici, come delle guerre e dei conflitti globali, oggi è possibile se punta sull’uso delle rinnovabili, possibilità concreta di una energia pulita, a basso costo, “democratica”. Mentre la società dell’atomo ripercorre e approfondisce, come e peggio di quella del petrolio e del carbone, le distanze tra i magnati della produzione energetica centralizzata e gli utenti privi di forme di controllo e libertà di scelta, le rinnovabili rappresentano il suo esatto opposto: risparmio ed efficienza energetica, autoproduzione e autoconsumo, reti energetiche e cicli virtuosi, democrazia reale!
A questo punto ci piacerebbe anche che in questo Paese si aprisse un dibattito maturo sul significato del concetto di legalità: se questa parola sia destinata ad essere continuamente mortificata e travisata in nome di una ideologia securitaria sempre più scopertamente di parte e arbitraria, o se veramente un quarto SI’ possa compiere anche questo miracolo.
Il vento di questo cambiamento, spira anche contro ogni semplicistica contrapposizione ideologica e di partito, spazza via ogni calcolo e opportunismo del politichese, levando invece alta la voce di un concreto e generalizzato risveglio della partecipazione di un popolo di diversi e di differenze teso alla costruzione di un futuro condiviso, di una società più umana, di una uscita dalla crisi presente.
Anche dalla nostra Città in molti ci siamo adoperati per essere una goccia di questo mare, una folata di questo vento, una parte del cambiamento.
Dal Parco Kennedy in festa il 25 aprile 2010 è iniziata la raccolta firme referendaria nei nostri territori e un lungo percorso fatto di assemblee, dibattiti informativi, banchetti e volantinaggi, performance teatrali e musicali per l’acqua pubblica e la campagna referendaria. Un lungo percorso che tutti insieme abbiamo animato e che, ancora una volta, tutti insieme vogliamo si concluda nel modo migliore in questo fine settimana di “Battiquorum referendario”.
Buona democrazia a tutti…
Comitato Santa Cannella x l’Acqua Bene Comune Falconara (ci trovi su facebook!)