Così ci siamo rimessi in cammino per rafforzare un percorso di convergenza e di lotta coordinata tra molte realtà italiane che vogliono contrastare quelle opere energetiche alteranti il clima, le tante grandi e piccole devastazioni del territorio in ogni dove e che ci accomunano in tanti, ma che allo stesso tempo intendono impegnarsi in modo concreto per costruire pratiche alternative efficaci, proposte, rivendicazioni, per unire sempre più le tante ricchezze che operano nel locale. Perchè solo connettendo le tante questioni ambientali e sanitarie locali e territoriali con le lotte globali per la giustizia climatica e i grandi movimenti che hanno stravolto l'agenda politica nel corso degli ultimi anni possiamo far crescere tutti insieme una speranza di cambiamento.
Stiamo lottando contro l’Eni , la Snam, la Tap, contro le raffinerie e i petrolchimici, le centrali a carbone e quelle turbogas che non sono state bloccate nemmeno in piena emergenza sanitaria. Così come lottiamo contro quelle istituzioni pubbliche sempre più asservite al mercato. Un potere economico e politico che, nonostante siano evidenti le criminali responsabilità nella crisi, vuole continuare ancora di più a devastare in nome dell’economia del profitto il nostro mondo ed i nostri diritti.
Lottare nelle condizioni che viviamo oggi rende sempre più necessario scambiare opinioni, proposte, pratiche di alternativa. Significa evidenziare nessi, costruire piattaforme semplici e connessioni reali che vivano davvero, qui e ora, nel corpo sociale, con tutti e tutte.
Per queste ragioni avevamo pensato di lanciare una vera e propria assemblea, la più ampia e partecipata possibile, nella quale condividere una Piattaforma, le nostre proposte, accoglierne di altre e lanciare finalmente una mobilitazione nazionale ed unitaria per uscire dal fossile ORA!
E l'assemblea on line dello scorso 9 maggio è stata un punto di non ritorno che va oltre ogni possibile previsione: oltre tre ore di dibattito, più di trenta interventi da tanti comitati sparsi in tutta italia, e migliaia di visualizzazioni e commenti.
Il 9 maggio abbiamo deciso di ricominciare tutti insieme, a partire da subito, promuovendo il 13 e 14 maggio due giornate di iniziative in diverse città per contestare le assemblee dei soci di maggioranza di Enel e Eni, i due colossi a partecipazione pubblica che con le loro scelte industriali, basate sul fossile e su false produzioni green, sono tra i maggiori responsabili del riscaldamento globale, oltre che della devastazione e del saccheggio di intere comunità e territori in Italia e nel Mondo.
La mobilitazione è stata condivisa e animata in pochissimi giorni in tante realtà locali e connesse: Milano, Falconara, Padova, Vicenza, Mestre, Treviso, Umbria, Taranto, Pescara, Sulmona, Molise, Civitavecchia, Ancona.
In questi mesi di pandemia, quarantena, sospensione delle libertà, è stato anche un primo importantissimo atto collettivo di ripresa della parola pubblica, dell'agire collettivo e concreto, della rivendicazione del diritto a manifestare. Un fatto tutt'altro che scontato.
Giustizia climatica e democrazia del basso, fuoriuscita dal fossile e costruzione del comune, da oggi e per domani si ritrovano insieme, in un contenitore potente
Per il clima Fuori dal fossile