Dallo scorso maggio, in occasione dell'assemblea allo Sca TNT di Jesi con Renato Di Nicola del Forum abruzzese dei Movimenti per l'Acqua Pubblica e della partecipazione alla manifestazione “No Ombrina salviamo l'Adriatico” del 23 maggio a Lanciano, abbiamo scommesso sulla nascita di una rete regionale marchigiana.
Da allora, a partire dall'assemblea a Senigallia del 12 giugno scorso sul progetto di stoccaggio a mare di Co2 denominato "Sibilla", abbiamo animato una decina di partecipatissime assemblee territoriali in tutta la Regione, denunciando le conseguenze nefaste del cosiddetto Sblocca Italia del governo Renzi.
Abbiamo informato e resi pubblici i decreti di compatibilità ambientale per le prospezioni petrolifere tramite air-gun della Spectrum Geo lungo l'Adriatico da Rimini al Salento, passando per la totalità delle costa marchigiana, l'istanza di permesso di ricerca in zona agricola di pregio a soli due chilometri dal centro storico di Recanati, i progetti di estrazione di metano da parte dell'Eni a 24 miglia dalla costa di fronte ad Ancona, l'istanza di ricerca della Mac Oil "Monte Porzio" che riguarda oltre 200 chilometri di superficie della Valcesano da Senigallia a Fano coinvolgendo una venti di enti locali comunali, e molto altro ancora…
Abbiamo stretto e rafforzato legami e relazioni con altri movimenti, in primis con quelli abruzzesi del Coordinamento No Ombrina, perché riteniamo che l'aggressione al territorio da parte delle multinazionali del petrolio sia diffusa, e altrettanto allargata, fraterna e solidale dovrà essere la risposta organizzata da parte delle comunità aggredite.
Abbiamo infine richiesto al neogovernatore della Regione Marche Ceriscioli non solo di proseguire il ricorso contro il decreto legge Sblocca Italia convertito in legge n 164 dell'11 novembre 2014 davanti alla Corte Costituzionale, ma anche di impugnare davanti al TAR tutti gli atti autorizzativi delle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi, di concerto con le altre Regioni coinvolte, dall'Abruzzo alla Puglia, passando per la Basilicata e l'Emilia.
Resta poi, per quanto controversa, la soluzione del referendum abrogativo contro lo Sblocca Italia di Renzi e il decreto Sviluppo del suo predecessore, Monti, che può essere indetto anche con la deliberazione di almeno cinque Regioni.
Ma sappiamo che niente succederà fatalmente, per inerzia, senza la spinta di uno straordinario movimento di opinione e di mobilitazione popolare promosso insieme ai tanti marchigiani incontrati in questi mesi estivi di assemblee ed iniziative realizzate dalla neonata rete Trivelle Zero.
Pensiamo che oggi si avverta l'urgenza di un agire comune quanto più unitario possibile che coinvolga dal semplice cittadino agli amministratori locali, dagli attivisti e dalle associazioni, ambientaliste e non solo, alle espressioni dell'economia diffusa del turismo dell'agricoltura e del territorio.
Pensiamo che questo sia il momento di mettersi in gioco perché il rischio della svendita della nostra terra e del nostro mare alle lobbies del petrolio, porta con sè anche una serie di pericolose ipoteche sul nostro futuro: dal punto di vista della tenuta e sostenibilità ambientale, da quello delle sceltestrategiche ed economiche, fino alla messa in discussione dei più elementari principi democratici e di governance territoriali.
Per tutto questo vi invitiamo tutti a partecipare da protagonisti alla prossima assemblea della rete Trivelle Zero Marche, che si terrà venerdì 11 settembre a Senigallia, alle ore 21, allo Spazio Autogestito Arvultura di via Abbagnano, per decidere insieme le prossime scadenze e il farsi di un movimento contro le trivellazioni nell'Adriatico che vogliamo sempre più plurale, determinato e popolare…
Trivelle Zero Marche Agosto 2015
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