comunicato #3 a pochi giorni dalla prima asta

A pochi giorni dalla messa all'asta della sede del CSA Kontatto, in nemmeno due settimane, continuano numerosi gli attestati di solidarietà, sostegno e partecipazione verso il centro sociale di Falconara, una delle esperienze di autogestione più conosciute e datate dell'intera regione. Tantissime le adesioni all'appello cittadino lanciato da un gruppo di esponenti della cultura, del mondo associativo e della società civile falconarese.
Ben oltre 1000 le firme, raccolte sia su carta in banchetti improvvisati oppure in rete sul sito petizionionline.it, dove l'appello è il secondo più firmato del mese in tutta Italia.
Stiamo proseguendo comunque tutte le iniziative del centro sociale, compreso l'allestimento del programma dell'ormai consueto 25 aprile falconarese al Parco Kennedy, evento che si ripete dal 2008.
Qualsiasi cosa succeda mercoledì prossimo, che l'immobile venga venduto oppure no, o che la sua vendita venga solo rimandata ad aste future, non potrà impedire al Kontatto di proseguire la sua storia, che ormai si avvicina alla scadenza del ventesimo anno di attività. A maggior ragione la questione dello stato di precarietà che questa amministrazione ha riservato al Kontatto, non è più rinviabile. L'asta è pubblica e quindi mercoledì saremo presenti per rivendicare il nostro diritto al futuro e di uscita da questo stato di precarietà. Abbiamo già proposto all'Amministrazione alcune ipotesi di risoluzione, senza oneri economici per il nostro comune, di questa annosa controversia e attendiamo l’apertura, in tempi brevi, di un tavolo per valutarle nello specifico. Quello che più ci preme è avere la possibilità, che in venti anni di attività pensiamo di esserci guadagnati, di trovare spazi dove dare forma con stabilità e a lungo termine, ai nostri progetti di natura culturale, artistica e di impegno sociale, vista anche la penuria di spazi di aggregazione, la scarsità di contenitori culturali, soprattutto per i giovani, e i problemi di integrazione sociale che sono ormai cronaca quotidiana nella nostra Falconara.
Di seguito il testo dell'appello:
I sottoscritti cittadini falconaresi e non, intendono sollecitare questa amministrazione affinché sia revocata la decisione di alienare, con un prezzo al ribasso in base al reale valore, l’immobile delle ex scuole delle Pojole, luogo dichiarato già nel 2011 dalla Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici delle Marche di "interesse culturale", che intervenendo solo marginalmente sul bilancio e il debito comunale impedirà però la prosecuzione delle attività del Centro Sociale Kontatto che in quell’immobile ha eletto legittimamente la sua sede da numerosi anni, o che in alternativa si attivi per favorire una sua diversa ed idonea collocazione.

Difendere il Centro Sociale Kontatto oggi non significa necessariamente condividere tutti i suoi contenuti e i modi dell'azione e della pratica sociale che lo caratterizzano, ma vuole essere il giusto riconoscimento per ciò che il Kontatto rappresenta ed esprime oggi e da decenni nella società falconarese.

Negli ultimi venti anni il Kontatto ha dato tantissimo a Falconara, ben di più del valore monetario che oggi l'amministrazione pretende di ottenere dalla vendita dell'immobile. Dato in termini di elaborazione culturale e artistica, in termini di aggregazione giovanile e partecipando a tenere vivo il dibattito pubblico, cittadino e non solo, cuore della democrazia.

La difesa del Centro Sociale Kontatto è un'iniziativa concreta di testimonianza civile che sostiene e garantisce, per tutti e ciascuno, la possibilità di un’autonoma elaborazione culturale che, se venisse a mancare, impoverirebbe Falconara e il suo territorio di una importante e significativa affermazione di pensiero, azione e cultura. Falconara mai come in questo momento deve garantire e alimentare ogni sua singola risorsa, anche se di pensiero e tradizioni differenti, che vanno tutte a costituire un bene comune inestimabile. Il sale della democrazia sta nella valorizzazione delle differenze e non nel loro annullamento.

Noi pensiamo che il futuro democratico di una comunità si possa costruire soltanto insieme

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