Riteniamo fuorvianti, non pertinenti e demagogiche le risposte dell'Assessore Astolfi.
Intanto perchè non spiegano come mai dall'ormai lontano 23 febbraio, data di pubblicazione dell'asta, ad oggi, nessuna comunicazione nè ufficiale nè ufficiosa sia giunta a chi dispone legittimamente di quei locali.
Sulla delibera di giunta che ci assegna i locali, che non è nemmeno l'unica, e sulla mancata ratifica dei proposti contratti di comodato (ne esistono almeno due versioni) sarebbe lungo sintetizzare in un comunicato ogni valutazione, se non che essi attestano la legittima destinazione d'uso di quei locali e la comune disponibilità delle parti nel sancire il carattere meritevole di uno stato di fatto. Ragionevolezza e capacità amministrativa che abbiamo riscontrato in passato e anche durante la gestione operata dal commissario prefettizio e che si è tramutata invece con la Giunta Brandoni in un costante accanimento nei nostri confronti (tanti gli episodi che potremmo citare, fino al tentativo di non autorizzare alcune iniziative pubbliche che presentammo in qualità di promotori riconosciuti dell'ultimo vittorioso referendum sulla ripubblicizzazione dell'acqua…).
La situazione non lo permette, altrimenti ci piacerebbe anche confrontarci con il tema della messa in vendita degli alloggi d'emergenza comunali, viste le tante richieste di sostegno e consulenza legale che provengono ai nostri operatori. Ricordiamo infatti all'Assessore che non siamo "solo un circolo sociale", ma una rete di associazioni e movimenti che si occupano di cultura, aggregazione sociale e promozione dei diritti.
Se l’Assessore Astolfi ci rinfaccia la gratuità della concessione dell’immobile comunale nei nostri confronti, ci teniamo a ricordargli che siamo tra le poche, forse l’unica, associazione a Falconara che da sempre ha provveduto autonomamente al pagamento di tutte le spese, ordinarie e non, di gestione e manutenzione: dalle utenze alla ristrutturazione degli infissi, dalla nuova recinzione alla cura della piantumazione, dall’impianto elettrico a norma alla manutenzione del tetto e delle fosse biologiche. Ci mancherebbe che volessero pure i soldi per un bene pubblico, dichiarato “di interesse culturale”, lasciato alla mercè e al degrado, prima che decidessimo di autogestirlo. Certamente l’Assessore Astolfi ignora che le ex scuole rurali delle Pojole furono costruite gratuitamente agli inizi del novecento da manovali e operai locali, dal popolo per il popolo, e che i ragazzi del Kontatto, figli precari del popolo, e non l’Amministrazione comunale, sono riusciti con orgoglio a mantenere questo filo rosso che ci ricorda e rimanda alle nostre radici cittadine, che oggi voi svendete per due soldi al primo che capita.
Ma quello che più ci interessa ora è sapere se il Sindaco Brandoni, che consideriamo responsabile primo dell'amministrazione in generale e di questa vicenda in particolare, che abbiamo interpellato e da cui non abbiamo ricevuto risposta, abbia qualcosa da dire.
Il Sindaco di Falconara non può non sentire il dovere istituzionale di mettersi in discussione come parte concreta nella mediazione di una problematica che, volenti o nolenti, è e sarà di portata generale e cittadina, e non solo.
Abbiamo già detto, e confermiamo, che resisteremo a questo autoritarsimo disobbedendo, che se vorranno imporre ed eseguire decisioni ingiuste e fasciste dovranno usare la forza, che non ci opponiamo solo alla vendita di un immobile, quanto alla volontà di distruggere la nostra storia ventennale. Abbiamo già in passato dovuto trasferire le nostre attività altrove, prima da Falconara Alta, poi da Fiumesino e ora nella sede attuale. Quello che rivendichiamo come un'istanza prioritaria, su cui non siamo disposti a cedere, è il diritto al futuro e di uscita da questo stato di precarietà. Dopo due anni attendiamo ancora dal Sindaco una risposta.
L'assemblea del CSA Kontatto
8 marzo 2012