VERSO IL 15 OTTOBRE: OCCUPATA LA SEDE DELLA CONFINDUSTRIA AD ANCONA DURANTE LE GIORNATE DELL'ENERGIA

Centri sociali e "No rigassificatori" verso il 15 ottobre. Interrotto il convegno "Rinnovabili: quale futuro?", contestato l'ad di Api Nova Energia

Giovedì 6 ottobre# Oltre 50 attivisti appartenenti a centri sociali e al coordinamento “No rigassificatori” hanno interrotto e preso la parola nella seduta del primo pomeriggio dell'incontro “Le giornate dell'energia” organizzato da Confindustria Ancona.

L'evento si concludeva con il dibattito “Energie rinnovabili: quale futuro?” tra cui compariva come primo relatore l'amministratore delegato di API Nova energia Giancarlo Cogliati, a pochi mesi dall'approvazione del progetto ammazza-rinnovabili del rigassificatore a 13 Km dalla costa del capoluogo e a pochi giorni dall'uscita delle ricette anti crisi “5 punti per salvare l'Italia” del presidente di Confindustria Marcegaglia.

Proprio per questo i movimenti promotori della partecipazione dalle Marche alla giornata di indignazione globale del 15 ottobre a Roma hanno inteso portare in quella sede la ricetta contro la crisi avanzata dai movimenti locali e globali. Durante l'irruzione all'interno della sala sono stati esposti due striscioni sul palco “No rigassificatore” e “Per riprenderci il futuro: energie rinnovabili, beni comuni, reddito garantito”.

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Il blitz degli attivisti si è concluso con una serie di interventi dal palco, che hanno riscosso anche applausi dalla platea e da alcuni imprenditori operanti nel settore delle rinnovabili, che illustravano ciò che in realtà sta realizzando l'Api nel territorio: un impianto rigassificatore che porterà al massimo 20 nuovi occupati e che avrà una ricaduta gravissima sull'ecosistema circostante e su settori produttivi strategici del territorio come quello delle rinnovabili, della pesca e del turismo.

Il movimento “No rigassificatori” dimostra come l'uscita dalla crisi non sia un fatto scontato e unidirezionale come anche a livello più generale i 5 punti di Confindustria sembrano voler imporre ma che altre soluzioni sono possibili e in costruzione e si prendono il diritto di rendersi visibili anche in occasioni come questa: energie rinnovabili e sostenibili in luogo delle fonti fossili, delle megacentrali e dei rigassificatori; reddito garantito in difesa della garanzia dei posti di lavoro; rifiuto di pagare il debito causato dalla speculazione finanziaria globale; difesa del welfare e dei beni comuni dalle privatizzazioni imposte dei servizi pubblici essenziali…

Le proteste continueranno nei territori, fino alla grande manifestazione di Roma il 15 ottobre e oltre.

Per costruire al meglio la mobilitazione anche nelle Marche proprio questa sera, giovedì 6 ottobre alle ore 21.00 alla Casa delle Culture di Ancona si terrà un incontro pubblico convocato dopo l'assemblea nazionale di Uniti per l'Alternativa il 24 settembre scorso.

La crisi facciamola pagare a chi l'ha prodotta! Costruiamo l'alternativa!

Tutti a Roma sabato 15 ottobre!

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