15 ottobre giornata dell'indignazione globale

"Gli esseri umani prima dei profitti, non siamo merce nelle mani di politici e banchieri, chi pretende di governarci non ci rappresenta, l'alternativa c'è ed è nelle nostre mani, democrazia reale ora!"

Commissione Europea, governi europei, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale,  multinazionali e poteri forti ci presentano come dogmi intoccabili il pagamento del debito, il pareggio del bilancio pubblico, gli interessi dei mercati finanziari, le privatizzazioni, i tagli alla spesa, la precarizzazione del lavoro e della vita.

Il 15 ottobre migliaia di persone in tutto il mondo scenderanno in piazza per far sentire la loro voce e la propria forza. Nelle principali capitali europee, nei centri nevralgici dell'euromediterraneo, a Roma, si stanno organizzando mobilitazioni degli indignati, dei precari, dei movimenti in difesa dei beni comuni, contro le politiche di austerity e la crisi finanziaria che stanno stravolgendo nel profondo ogni diritto conseguito, come le più elementari forme di welfare e democrazia.

Siamo indignati, ma indignarsi non basta. Il cambiamento non arriverà da sé. Ce l'hanno insegnato le vicende degli scorsi mesi: le grande battaglie per i saperi, le lotte dei lavoratori in difesa del contratto nazionale, i diritti e i beni comuni in Italia, le rivolte del Mediterraneo, ora la crescita di un sentimento di ribellione contro le manovre finanziarie insostenibili e tutto ciò che ci viene propinato in nome della crisi.

Noi non ci limitiamo a indignarci, ma intendiamo darci da fare. Abbiamo in mente un mondo migliore del loro, e siamo pronti a mobilitarci per realizzarlo. Per il 15 ottobre in tanti stanno promuovendo appelli, discussioni pubbliche, verso la giornata internazionale United for global change.

Anche dalle Marche, anche da Falconara, sentiamo l'urgenza di costruire dal basso e in modo orizzontale, una presenza alla manifestazione a Roma del 15 ottobre che esprima il protagonismo dei tanti movimenti locali e territoriali che animano il nostro presente.

A partire dalla nostra Falkatraz, un formidabile specchio e laboratorio del presente dal punto di vista della crisi, ma anche delle sue resistenze: periferia metropolitana simbolo della devastazione ambientale e delle speculazioni urbanistiche,  del perenne rischio di dissesto finanziario e delle politiche securitarie e discriminatorie, della compressione e privatizzazione dei diritti, dei beni comuni e dei servizi pubblici; ma allo stesso tempo terreno e motore delle mobilitazioni contro i rigassificatori e le megacentrali e per una riconversione alternativa e sostenibile del nostro territorio, come delle scadenze  referendarie per l'acqua pubblica e contro il nucleare, delle tante associazioni cittadine in rete che costruiscono controcultura, condivisione e accoglienza, che animano spazi pubblici e difendono beni comuni.

Perchè mai come oggi è evidente e scoperta, sulla scena globale ed europea, come su quelle nazionale e locale, il divario e la frattura tra le caste e le cricche della politica e dell'economia e il paese reale dei tanti indignati sui quali la crisi si abbatte ogni giorno; e che la crisi della finanza globale non intendono più pagarla.

Perchè mai come oggi è necessario e possibile scommettere sulla forza e le capacità dei tanti movimenti maturati dentro la crisi, nel vivo delle comunità e dei tessuti civili e sociali, oltre e lontano dalla miseria della governance bipartisan.

Perchè mai come oggi, solo uniti contro la crisi, possiamo costruire l'alternativa che rompa il mantra quotidiano dei verdetti degli indici di borsa e restituisca parola, sovranità e dignità democratica alla maggioranza degli indignati in movimento.

 

Costruiamo insieme uno spazio di discussione e condivisione allargato, plurale, comune, qui ed ora, che ci conduca alla data del 15 ottobre a Roma e che riporti nel locale e nel quotidiano la ricchezza di quella scadenza globale.

CSA Kontatto, Falkatraz

 

Leggi l'appello di UnitiControLaCrisi su GlobalProject

Tutto sul 15 ottobre da GlobalProject

"Il default come contropotere alla manovra finanziaria" di Andrea Fumagalli

"Il lungo purgatorio che ci attende" di Franco Berardi Bifo

 

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