>>> Scarica la DICHIARAZIONE di RESISTENZA letta fuori e dentro al consiglio comunale del 29 aprile 2010
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Falconara, 29 aprile – Dopo questa giornata di resistenza, di democrazia, ma anche di autoritarsimo e demagogia, rilasciamo solo uno stringato resoconto, promettendo nel prossimo futuro un necessario approfondimento, anche pubblico, di tutta la vicenda.
Abbiamo atteso fino alla fine da questa Giunta un segnale di distensione sulla questione della vendita dell'immobile sede del centro sociale. Questione che riteniamo preparata ad arte dalla Giunta comunale molti mesi orsono e solo pochi giorni fa resa pubblica, per giunta, solo grazie alla necessaria pubblicità degli atti in occasione della commissione bilancio di lunedì scorso.
Una questione quindi nata male, condotta malissimo dalla maggioranza e, solo per oggi, finita peggio. Dal 25 aprile scorso abbiamo richiesto l'urgenza di un incontro con Sindaco e assessori competenti prima del consiglio comunale: questa disponibilità è arrivata solo alle ore 13 di oggi, ad una oretta scarsa dall'inizio del consiglio. Abbiamo condiviso così con il Sindaco circa l'impossibilità, al momento, di un incontro costruttivo e Questi si è impegnato nel rinnovare nel prossimo futuro, a dopo la seduta odierna, un tavolo di discussione per risolvere la vicenda.
E' stata posta una mozione congiunta da parte delle opposizioni che almeno prevedesse il procastinarsi della vendita dell'immobile nell'arco del piano triennale di alienazioni 2010-2012, cioè dal prossimo autunno ad almeno il 2011: dopo le prime positive esternazioni della Giunta, è stata sospesa la seduta da parte della maggioranza, che, tornata in aula, ha negato ogni possibilità in tal senso, con motivazioni che riteniamo, oggettivamente, inadeguate. Nel merito sfidiamo l'Assessore al bilancio Mancini ad illuminarci circa la non fattibilità tecnica della questione, motivo addotto dalla maggioranza, al di là di ogni rischio di bilancio per il Comune. Evidenti le divisioni interne alla maggioranza tra chi intende assumere la distruzione dell'esperienza del Kontatto come elemento simbolico di una politica autoritaria e fascista e quanti vorrebbero cercare di addivenire ad una qualche soluzione condivisa.
L'unica possibilità concessa da questa Amministrazione è quella dell'Assessore Astolfi, già comunicata attraveso i giornali e ribadita oggi, in un'aula deserta, dell'acquisto della struttura a prezzi di mercato entro l'autunno, ipotesi che non ha precedenti nè riscontri altri nel mondo associativo falconarese, e non solo.
Su richiesta del Kontatto le opposizioni hanno letto, all'interno di un'aula ammutolita, la "dichiarazione di resistenza" che riporta il primo punto di vista degli interessati sulla vicenda e sullo stato delle cose cittadino.
Dopo circa due ore di discussione si è conclusa la vicenda del centro sociale.
Spontaneamente, dopo quanto successo, circa un centinaio di ragazzi sono affluiti da Falconara verso il consiglio comunale ed hanno animato un rumoroso e colorato presidio di protesta all'esterno dell'aula, blindata da uno spiegamento esagerato di forze dell'ordine e chiusa al pubblico. Il "presidio di democrazia" che si è autorganizzato all'esterno dell'aula ha dichiarato di non voler interrompere, per rispetto alla Città, la votazione del bilancio, ma di voler contestare le modalità autoritarie con cui è stata condotta la vicenda della vendita del Kontatto, e le più generali modalità con cui si intende governare Falconara. Man mano che continuava l'afflusso di persone, il presidio ha cinto d'assedio la sala consiliare, si è mosso in corteo spontaneo per le strade di Falconara Alta, ha appeso uno striscione con scritto "Svendesi" davanti alla porta d'ingresso del Comune per contestare la politica di alienazioni del patrimonio pubblico, bene comune cittadino. Ha poi continuato la protesta e l'assemblea spontanea davanti al consiglio comunale, rilanciando ulteriori appuntamenti aperti per ricostruire nuovi e necessari presidi di democrazia.
Questo quindi è solo l'inizio…
l'Assemblea del CSOA Kontatto
Materiali:
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