Indypendent Falkatraz Festival 26/29 luglio, parco del Cormorano Falkonara (ANKONA)

 

Attraverso iniziative, totalmente autogestite, che si concretizzeranno in una serie di concerti, dibattiti, performance teatrali, attività ricreative, ci riappropriamo di uno spazio simbolo degli sperperi affaristici e dello sfarzo ostentato dell'era Carletti (ex-sindaco di Falconara). La tensostruttura del Parco del Cormorano, costruzione del valore di circa 400 mila euro, pagata con soldi pubblici dei contribuenti falconaresi, saccheggiata dei suoi arredi da ignoti, privata del rimanente dal Solaria, e abbandonata nell'incuria, verrà riaperta e restituita ai legittimi proprietari, i cittadini di Falconara, per almeno una settimana, grazie al lavoro libero e volontario del vicino CSA Kontatto.

Eviteremo così che l'ennesimo spazio pubblico resti inutilizzato per gli impasse dovuti al rischio di dissesto finanziario, dando sfogo alle energie di quanti si impegnano da anni nel territorio per riconvertire luoghi dismessi o abbandonati a nuova socialità per aprire spazi di libertà. 

CSA Kontatto-Collettivo 25OHM

ABBIAMO L’API, LA QUADRILATERO E IL DISSESTO FINANZIARIO: SIAMO A FALKATRAZ…

Falconara mai come in questi ultimi anni è al centro di speculazioni e piani di ristrutturazione produttive e industriali, edilizie e territoriali, finanziarie e politiche:

1la crescita senza freni dello strapotere della raffineria API _ uno dei 15 insediamenti produttivi più pericolosi in Italia, classificato infatti "a rischio di incidente rilevante"_ , storica raffineria, che da poco ha inglobato anche la IP e nonostante gli elevati tassi di inquinamento e incidenti provocati negli anni (al punto da far prevedere da parte della Regione un piano di risanamento di un'area di dimensioni quasi pari alla Provincia di Ancona denominata Aerca _ Area a elevato rischio di crisi ambientale_), avanza in modo sempre più insistente il progetto di costruzione di due nuove centrali elettriche nello stesso insediamento produttivo…al di là del fatto che oltre alla raffinazione sia già presente dal 2001 una centrale elettrica IGCC…Il progetto per quanto strida col Piano regionale energetico ambientale, approvato da poco più di un anno, sembra sia gradito sia ai poteri forti locali e regionali che al governo centrale (nella figura del Ministro Bersani…Pecoraro Scanio invece tace…).

L'Anonima Petroli Italiana del resto sa bene come si governi e si sfrutti questo territorio e dopo essersi comprata mezza città (istituendo convenzioni comunali, finanziando scuole, università, enti privati, pubblici e parapubblici, acquisendo immobili…) olia da tempo tutti i meccanismi di potere provinciali e regionali: attualmente concorre per la riconquista del vertice della locale Assindustria della provincia anconetana e compare tra i finanziatori dell'ultima Festa Nazione de L'Unità, tenutasi a Pesaro…La sfacciataggine con cui la Raffineria continua a premere per le due nuove centrali, incurante dell'ultimo incidente dei primi di aprile _ uno sversamento a mare di decine di tonnellate di olio combustibile semilavorato ad alto contenuto di zolfo _ è solo pari all'assenza di sensibilità democratica e di acume politico del nostro attuale Sindaco, il commercialista Recanatini della Margherita che, dopo pressanti richieste di istituire un consiglio comunale aperto ad hoc sulla questione dell'ultimo incidente, non solo ha soprasseduto, ma si è permesso di invitare dei tecnici della Raffineria, e non dell'Arpam o dell'Icram o di qualsivoglia agenzia pubblica, per spiegare in quell'assise l'accaduto.

2Il progetto di viabilità Marche-Umbria denominato Quadrilatero, la "grande opera" locale, che con la scusa di rimodellare parte dell'assetto viario regionale espropria intere fette di territorio strategiche a fini commerciali e speculativi di varia natura, avallata prima da Baldassarri (l'ala neolibersista e affarista di AN) e company (Pieralisi noto imprenditore jesino, nonchè la famiglia dei Merloni…), con l'attuale rimescolamento del consiglio d'amministrazione funzionale al centro sinistra, viene rilanciato e preme per la firma dell'accordo di programma da parte della Giunta Falconarese, coadiuvata dalle pressioni dell'ineffabile Presidente regionale della Margherita Spacca, più interessato a tutelare interessi privatistici e poco trasparenti che quelli pubblici e degli enti locali.

Ebbene il Comune di Falconara, già sull'orlo del dissesto finanziario (grava un debito totale più o meno di 70 milioni di euro che condizionerà lo sviluppo futuro della città per decenni, per cui sono aperte due indagini da parte della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti, debito contratto dal decennio di "centralismo demagogico" di Carletti, commercialista di area DS sostenuto da ds e margherita…) dovrebbe cedere un'"area leader" che si estende tra l'uscita dell'autostrada A14 e il vicino aeroporto lungo quasi 50 ettari, 500 mila metri quadrati, rinunciare al governo di quel territorio, girare oneri di urbanizzazione e ici alla spa Quadrilatero, per un valore di circa 15 milioni di euro…

Di Pietro, col rigore irreprensibile cui ci ha abituato, aveva promesso di rivoltare e smontare la Quadrilatero spa per vederci chiaro: e lo ringraziamo perchè se la società Sviluppo Italia (se vi è capitato di vedere la puntata di Report "Cattivi consiglieri" sapete di che parlo…), che deteneva il 49% delle azioni di Quadrilatero spa, è stata messa alle porte, sono prontamente rientrati da ogni dove. L'attuale Presidente dell'ANAS, socio di maggioranza della Quadrilatero spa, è stato ora nominato l'ingegner Ciucci, ex amministratore delegato della spa che curava l'opera simbolo della legge obiettivo del governo Berlusconi, il Ponte sullo Stretto di Messina. Però ci "rincuora" la presenza di tale Merlonghi, candidato non eletto alle ultime lezioni per l'Italia dei Valori, che il Ministro ha messo lì per garantire trasparenza, e anche un qualche stipendio, o il mantenimento di qualche promessa…

Accanto a queste due problematiche centrali ruotano e si inscrivono situazioni ambientali che completano questa esilarante introduzione della nostra cara cittadina: uno sviluppo urbanistico e edilizio selvaggio e dissennato, tanto più per una cittadina di medie dimensioni e con uno dei tassi di urbanizzazione e densità abitativa tra i più alti d'Italia. Quella che a metà Novecento era una nota località turistica e balneare della ricca borghesia romana, resta a titolo di amarcord tutta una serie di ville liberty che si affacciano sulla costa…, si è trasformata in una grigia città di servizi, da cui i falconaresi fuggono e al cui interno nascono insediamenti segregati di nuove comunità di immigrati nazionali e non, in situazioni di precarietà diffusa e perenne crisi di identità, con un sempre più diffuso senso di malessere fatalismo e disgregazione sociale, tipico di tante realtà cittadine a metà tra il tessuto metropolitano e quello provinciale…Non è quindi un caso che a ridosso dei confini di Falconara, quando non al suo interno, prolifichino o si progettino nuove attività industriali nocive e inquinanti, legate al trattamento e allo smaltimento di rifiuti di vario grado di pericolosità…Appendice di tutto l'attuale crisi finanziaria comunale, che è anche la crisi e l'esplosione di un modello di governo democristiano-socialista-diessino che, oramai alla frutta, sembra sopravvivere a se stesso nell'assenza di alternative credibili (come avrete capito qui nn c'è bisogno della destra, il lavoro sporco l'hanno fatto e continuano a farlo già bene altri…).

Ciononostante Falconara nn è poi così brutta come ci siamo, in modo quasi autolesionista, sforzati di rappresentare: c'è anche un tessuto vitale di resistenza cittadina, dallo storico centro sociale nostrano, ai comitati di quartiere e ai comitati cittadini ambientalisti, che danno certo filo da torcere…

Le Marche stesse, ormai giunte al bivio di grandi scelte strutturali, vivono anche altrove interessanti momenti di ricomposizione sociale e politica in organizzazioni e coordinamenti, più o meno duraturi, che emergono su questioni locali e si connettono tra loro costituendo prospettive non solo di mera opposizione ma anche di scenari di sperimentazione altri…

Resta certo il fatto evidente che simili lotte, che proprio del loro localismo sanno fare un punto di forza, a volte vengano limitate ed alla lunga sedate e ricomposte proprio agendo su quei caratteri costituenti. Questa impellente necessità di superamento di simili limiti intrinseci, è stato l'elemento propulsivo che ha visto la diffusione allargata sui territori di reti come quella No Pav o come il Coordinamento di difesa del territorio, esperimenti che negli ultimi anni hanno saputo mantenere aperte e vive questioni e problematiche su cui si giocherà il futuro delle comunità che questi territori abitano, e rappresentare autentiche spine nel fianco per quel vergognoso connubio di notabilato politico locale e lobbis affaristiche senza scrupoli, di esigenze e imperscrutabili necessità nazionali e nemmeno troppo occulti interessi particolari…

Noi come parte di un tutto più grande, in cui sappiamo riconoscerci, pur nelle irrinunciabili diversità, stiamo costituendo un evento estivo al Parco del Cormorano di Falconara, che per l'occasione verrà denominata Falkatraz, quale rappresentazione della sommatoria di oppressioni cui ci costringono, ma anche delle pratiche e dei desideri di liberazione ed evasione collettiva che quotidianamente sperimentiamo, cui siete tutti invitati, e che speriamo possa contribuire, nel suo piccolo, a far crescere tutte quelle grandi cose che si stanno muovendo con noi e intorno a noi.

l' Independent Falkatraz Festival aleternerà quattro giorni di campeggio, concerti, performances teatrali, mostre e arte di strada a momenti di dibattito orizzontale e di ricomposizione dei conflitti che si sono dati nei nostri e in altri territori: l' irruzione e la repressione degli spazi sociali autogestiti e i progetti di divastazione ambientale, Piani di Area Vasta (Quadrilatero spa), nuove centrali API, inceneritori e business dei rifiuti.

 

 

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2 risposte a Indypendent Falkatraz Festival 26/29 luglio, parco del Cormorano Falkonara (ANKONA)

  1. r scrive:

    il comunismo è giovane e bello!

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