Cosa farà la SOCAR della raffineria API? Il territorio merita e può ancora costruire un futuro diverso

Sono giornate di piazza e di lotta che sembrano infiammarsi all’improvviso ma vengono da incontri passati che poi si saldano e ricompongono, con uno sguardo lontano verso quello che succede a Gaza, ma i piedi ben piantati a terra nelle nostre complessità quotidiane. Sono parole ferme e nette quelle di Usb, che servono in questo momento di essere dette da qualcuno per tutte e tutti …#fermiamoildisastroambientale

Cosa farà la SOCAR della raffineria API? Il territorio merita e può ancora costruire un futuro diverso

La raffineria di Falconara, dopo decenni di incidenti, processi e allarmi ambientali, passa ora di mano alla multinazionale azera SOCAR. Una cessione che non nasce da un progetto di riconversione pianificata, ma da logiche finanziarie e di mercato, e che lascia aperte tutte le incognite sul futuro occupazionale, ambientale e industriale del sito.

I problemi che non si affrontano per tempo poi degenerano all’improvviso. Non vorremmo che, dopo decenni di assenza di un percorso di dismissione e riconversione programmata da parte della politica, e dopo altrettanti anni di mera difesa del posto di lavoro “costi quel che costi” e di concertazione ossequiosa con la proprietà, che ha escluso qualsiasi confronto con la popolazione da parte dei sindacati confederali, oggi la chiusura avvenga nel modo peggiore:

• con il passaggio a una nuova proprietà estera con interessi diversi,

• dentro un processo per disastro ambientale che sta mettendo in luce criticità

gestionali, sanitarie e ambientali che erano note a tutti da tempo. USB sostiene che il territorio ha ancora la possibilità di cambiare strada:

• Chiusura pianificata della raffineria, con tempi chiari e certezza per i lavoratori;

• Riconversione industriale e bonifica dell’area verso attività sicure, sostenibili e utili al territorio;

• Tutela piena dei posti di lavoro, con formazione, ricollocazione e garanzia salariale;

• Trasparenza e confronto reale con i cittadini e i comitati, non più solo con la proprietà.

I lavoratori e i cittadini di Falconara hanno già pagato troppo. Difendere il lavoro non significa difendere un impianto pericoloso all’infinito, ma pretendere insieme un futuro diverso, pulito e dignitoso

USB Unione Sindacale Di Base

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