All'alba del 25 agosto di 25 anni fa, Falconara si risvegliò tra le lingue di fuoco e le detonazioni dell'incendio in Raffineria, uno dei più gravi degli ultimi decenni.
In centinaia fuggirono dalla città, anche per le tutt'altro che tempestive comunicazioni e per l' insufficiente gestione dell'emergenza, decine ricorsero alle cure mediche per le esalazioni.
Intanto un treno continuava il transito all'interno del sito industriale, mentre una pioggia di detriti solidi e liquidi coinvolse il territorio per ore, a distanza di quasi due chilometri dal petrolchimico.
Due lavoratori, Mario Gandolfi ed Ettore Giulian, persero la vita quella mattina, nel tentativo di neutralizzare la nube di benzina, poi esplosa, che usciva dalle pompe e dalle valvole, per prassi rimaste aperte e in un carente stato di manutenzione, come accertato dalla magistratura, nonostante la prescrizione sopraggiunta nel 2014.
A 25 anni anni da quell'evento che segna il passato recente di questo territorio vi aspettiamo in tante e tanti in assemblea, all'esterno dei locali della Galleria alle ore 21.
Nulla da celebrare. Oltre ogni intento commemorativo, faremo insieme il punto, dopo questi mesi di forti mobilitazioni, dalla manifestazione dello scorso gennaio al presidio a Roma di maggio davanti al Ministero dell'Ambiente, alla conclusione della fase preliminare del processo per disastro ambientale e numerosi altri capi d'imputazione, a tanti altri episodi e notizie critiche e importanti che hanno contraddistinto questa fase e che meritano di essere condivise.
Avanzeremo delle proposte maturate nelle riunioni degli ultimi mesi, in qualità di promotori di #fermiamoildisastroambientale teniamo a condividerle ulteriormente e decidere insieme.
Dalla scorso giugno alcuni nostri attivisti stanno partecipando alle assemblee contro il G7 sulla salute che si terrà ad Ancona dal 9 all'11 ottobre, la campagna Nog7!Not on my body!
Un evento che vogliamo metta sotto i riflettori non tanto le passarelle dei grandi della terra, quanto lo stato della sanità italiana, che ha subito 37 miliardi di fondi pubblici tagliati soltanto nel decennio 2010-2020. Fra le regioni italiane le Marche si trovano al dodicesimo posto nel saper garantire le cure essenziali ai propri cittadini e nel 2023 è stato approvato un bilancio di previsione che prevede ulteriori tagli per 148 milioni di euro.
Inevitabili ed evidenti i nessi che ad ampio raggio intersecano e coinvolgono le questioni sanitarie con la crisi climatica in generale e ambientale nello specifico, soprattutto nel Sin di Falconara, Area di sacrificio già in passato ampiamente monitorata da indagini epidemiologiche curate da enti di ricerca pubblici nazionali e territoriali, fra cui l'Istituto Superiore di Sanità, l'Istituto Nazionale Tumori di Milano e l'Arpa Marche (servizio epidemiologia). Le risultanze dello studio sui decessi per leucemie e linfomi non Hodgkin sono state in seguito pubblicate anche su prestigiose riviste scientifiche internazionali.
Ma proprio mentre con #fermiamoildisastroambientale si è agito per chiedere un inequivocabile salto di qualità, dai monitoraggi e le segnalazioni, all'evidenza degli effetti e la radice delle cause, che vanno risolte con la progressiva dismissione e bonifica degli impianti insieme ad un risarcimento verso questo territorio, proprio ora sembra ci sia chi intenda rimettere in discussione i rapporti di causalità tra le fonti di inquinamento ambientale e i conclamati danni e rischi sanitari. Non lo permetteremo.
Per parlare di tutto questo avremo alcuni ospiti online, tra cui Vittorio Agnoletto, medico e attivista, che introdurrà la questione del G7/Salute, e Augusto De Sanctis, ecologista e consulente ambientale, che ci aggiornerà sullo stato del procedimento dell'impianto Edison di trattamento rifiuti pericolosi nella vicina zona Zipa di Jesi.
Vi aspettiamo in assemblea pubblica, domenica 25 agosto alle 21,
negli esterni della Galleria di via Bixio a Falconara
#fermiamoildisastroambientale