Nonostante la partecipatissima manifestazione NOTAV di sabato scorso 25 febbraio, sono iniziate, con un giorno di anticipo le operazioni di esproprio dei terreni e lo sgombero della baita Clarea. Ancora una volta i fatti odierni in Valsusa ci informano sullo stato malato della nostra democrazia: un esercito in divisa a difesa degli interessi economici di pochi, e nemmeno un'ambulanza a prestare il primo soccorso a quanti difendono con il proprio corpo i beni comuni.
Durante lo sgombero della baita Clarea Luca Abbà, conosciuto attivista No Tav, era salito su un pilone e pressato dalle forze dell'ordine è caduto.
L'aggressione al diritto di espressione e di protesta contro la TAV, la Grande Opera utile solo alla voracità finanziaria degli appetiti delle lobbies economiche e mafiose, dei professionisti del consumo del terriorio e dei privatizzatori dei beni comuni, degli amici del presidente Berlusconi come del professor Monti, dopo i fatti della stazione di Porta Nuova a Torino, insegue il diritto al dissenso fino sulla vetta di un traliccio…
Forte e immediata l'azione di mobilitazione e solidarietà in tutta la penisola (dal sito notav.info tutte le azioni di protesta di oggi).
Anche davanti alla stazione ferroviaria di Ancona si sono concentrati un centinaio di persone per testimoniare come la bandiera NoTAV rappresenti oggi il simbolo migliore della nostra dignità nazionale e della costruzione dell'alternativa alla crisi, della democrazia dei beni comuni…e se la grande dimostrazione democratica di sabato 25 non è bastata, andremo oltre, andremo avanti, ne costruiremo di nuovi.
Stasera, ancora, sono in diverse centinaia i no tav ai blocchi in alta valle..la valle non si arrende
SIAMO TUTTI NOTAV
In aggiornamento continuo i fatti e le dirette su globalproject e notav.info