Siamo tutti sulla stessa barca…Falkatraz sostiene document fight

Oggi anche da Falconara in molti abbiamo partecipato alla manifestazione regionale indetta dai richiedenti asilo nelle Marche Document Fight: l'evento su facebook—foto e video (1 2) del corteo—la pagina facebook di documentfight

 

La manifestazione dei richiedenti asilo del 7 aprile scorso ad Ancona ha rivelato una scomoda verità, fino a quel momento relegata nel ristretto ambito di quanti si occupano dell’accoglienza e dell’assistenza di migranti e rifugiati.

Una scomoda verità che racconta dell’estrema gravità dell’operato della Commissione Territoriale per il Riconoscimento del Diritto di Asilo.

La Commissione Territoriale di Ancona è stata istituita nel novembre 2014.
La Commissione di Ancona è l’autorità che ha il potere di decidere sulle domande di protezione internazionale presentate dai richiedenti asilo ospitati nei progetti di accoglienza nelle regioni Marche e Abruzzo.

Fin dalla sua istituzione la Commissione Territoriale di Ancona ha fatto registrare una percentuale di dinieghi fra le più alte in Italia.
I dati relativi all’anno 2015, diffusi dal Ministero dell’Interno, parlano di un 73% di esiti negativi, dato fra i più alti insieme a quello relativo alle Commissioni di Cagliari, Firenze e Caserta.
La Commissione di Ancona detiene anche il primato della più alta variazione percentuale del numero di dinieghi fra il 2014 e il 2015, di oltre il 30 %.

Analizzando anche l’esiguo numero degli esiti positivi, i dati si confermano tra i più bassi d’Italia: il 4,6 % di riconosciuti con status di rifugiato, il 4,9 % con protezione sussidiaria, il 17,45 % con protezione umanitaria.

Dati ben al di sotto della media nazionale che descrivono chiaramente la posizione di totale chiusura assunta dalla Commissione, nuovo avamposto del razzismo istituzionale nel nostro territorio.

All’operato della Commissione Territoriale si va a sommare l’orientamento del Tribunale di Ancona, per certi versi ancor più detestabile, che attua una forma di vero e proprio “respingimento di massa” dei ricorsi avversi ai provvedimenti della Commissione presentati dai richiedenti asilo.

Una tale situazione di indiscriminata violazione di diritti umani fondamentali, come quello al rifugio e alla protezione internazionale, non è più tollerabile.
Per questa ragione siamo oggi in piazza, fianco a fianco con i richiedenti asilo che manifestano per il riconoscimento dei loro diritti.

Per rompere il muro dell’esclusione eretto dal Tribunale e dalla Commissione Territoriale di Ancona.
Per spezzare il filo spinato invisibile di un confine illegittimo che nega giustizia e libertà.
Per difendere le Marche solidali e accoglienti dai nuovi razzisti dal colletto bianco.

PER UN’ACCOGLIENZA DEGNA
PER LA LIBERTA’ DI MOVIMENTO
FERMIAMO LE GUERRE NON LE PERSONE

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