MOSTRA FOTOGRAFICA "TUMBA LA VALLA – ABBATTI LE FRONTIERE!"

 

   MAGGIORI INFORMAZIONI SULL'AMBASCIATA DEI DIRITTI A FALCONARA (EX SCUOLE LORENZINI, VIA CAMPANELLA 2, VILLANOVA)

 

 

contatti: 25ohm@autistici.org 

 

Ambasciata
dei diritti di Falconara Marittima presenta per le vie della città
la mostra fotografica "TUMBA LA VALLA"

 

 

L’Ambasciata
dei Diritti è il luogo in cui trovano voce tutti quegli
“invisibili” che vivono nei quartieri delle nostre città,
per resistere alla violazione quotidiana dei diritti fondamentali e
per praticare insieme percorsi per conquistarne ed affermarne di
nuovi.


L'Ambasciata
dei Diritti è un'”istituzione altra” che le Comunità
Resistenti si danno sul territorio regiona
le.


Una
sorta di “insediamento extraterritoriale” dove trovano
cittadinanza diritti e bisogni che quotidianamente vengono negati: il
diritto di ogni persona, di qualunque provenienza geografica e
sociale, di poter affermare la propria dignità di essere
umano, il diritto alla libera circolazione, il diritto alla casa e
all'abitare, il diritto al reddito di cittadinanza.


In
paricolare l'Ambasciata dei Diritti è un progetto che fa
dell’informazione il principale strumento
comunicativo attraverso
il quale approcciarsi e confrontarsi con la multietnicità del
nostro territorio.

Questo
approccio si realizza coinvolgendo direttamente le realtà dei
migranti, viste come un fenomeno che caratterizza la storia dei
popoli piuttosto che un problema di sicurezza ed ordine pubblico.


 


 

"TUMBA
LA VALLA – ABBATTI LE FRONTIERE!" 


Nell'autunno
del 2005 nell'enclave spagnola di Ceuta persero la vita 12 migranti
subsahariani pagando con la vita il tentativo di varcare il confine
sud della 'Fortezza Europa". Ad ucciderli i fucili dei soldati
posti a difesa della frontiera.

Rabbia ed indignazione sono i
sentimenti che suscitano ancora oggi le conseguenze della
militarizzazione delle politiche migratorie europee, che hanno nel
CPT il proprio istituto chiave e nelle armi l'unico mezzo per la
difesa delle frontiere.

La mostra è
un reportage fotografico della manifestazione che nelle giornate del
5 e 6 novembre 2005 ha visto la Carovana europea per la libertà
di movimento recarsi a Ceuta e, al grido di "TUMBA LA
VALLA" e " NINGUNA PERSONA ES ILEGAL"  rivendicare
la migrazione umana come fondamentale diritto alla libertà di
movimento.


 


AMBASCIATA DEI DIRITTI – Falconara 

 


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3 risposte a MOSTRA FOTOGRAFICA "TUMBA LA VALLA – ABBATTI LE FRONTIERE!"

  1. g scrive:

    contro la legge bossi fini, siamo tutti clandestini!

  2. p scrive:

    Da sempre i popoli e le loro culture migrano in ogni angolo del pianeta muovendosi alla ricerca di un mondo diverso e di condizioni di vita più dignitose di quelle in cui versano. Durante questo incessante e difficile movimento si contaminano e vengono contaminate, si allontanano e si riavvicinano agli stessi e diversi spazi che fanno di una cultura il presupposto dal quale evolversi e riposarsi.
    Sono proprio queste dinamiche declinate su ogni territorio e società a dettare le vere “regole” di civiltà che dovrebbero ispirare ogni azione politica nazionale e internazionale.
    Purtroppo però nella realtà non v’è la presenza di questi principi, manca proprio quella visione di rispetto e accettazione degli altri.

    Viviamo all’interno di un sistema di irrigidimento delle frontiere che porta all’ espulsione della maggior parte delle persone prive di permesso di soggiorno.
    Le persone prive di questo banale e semplice “pezzo di carta” sono vulnerabili, infatti la sanzione che lo stato prevede per le loro condotte è la detenzione o l’espulsione immediata, ergo il ritorno nella terra dalla quale sono fuggiti per motivi economici, politici o religiosi. Questa precaria condizione di vita porta i migranti ad essere oggetto dei più disparati ricatti, soprattutto nel lavoro in nero e nello sfruttamento sessuale.

    Se si analizzasse la situazione dall’esterno, si potrebbe pensare che tutto questo sistema è funzionale a rendere più fluido e sviluppato il libero mercato che è dedito alla sua ricerca costante di lavoro a basso costo e a basso rischio.

    Essendo la maggior parte degli stati contemporanei ispirati a una visione liberista dell’economia e del Governo, ogni legislazione è coordinata con le altre e, assieme, queste dettano ogni regola sulla circolazione delle persone. Circolazione che diventa oggetto di un vero e proprio business, legale o illegale.
    La gestione governativa dei flussi migratori, infatti, rappresenta uno dei cardini sui quali si regge la linea politica ed economica di un Paese.
    Viene tutto visto in funzione di quanta occupazione serve in determinati territori.
    Ma non si tratta solo di questo, occorre soffermarci anche sulla questione del controllo sociale attraverso lo strumento della “PAURA”.
    Strumento assai noto alla maggior parte degli stati contemporanei, che si trovano stranamente d’accordo ogni volta che si parla di gestione del terrorismo internazionale o della micro-criminalità. La tattica di ogni sistema governativo e mediatico nazionale sta proprio nel creare l’identità straniero-terrorista o straniero-criminale che risulta funzionale a gestire con più facilità le popolazioni tutte, conservando il proprio potere incensurato e totalizzante.

    La condizione in cui vivono i migranti presenti nel territorio italiano è catastrofica: espulsioni, centri di permanenza temporanea, criminalizzazioni ed emarginazione. L’Italia è un paese giovane rispetto agli altri paesi europei quando si parla di flussi migratori, vedi la Francia, la Germania o la Spagna, tuttavia già risulta esperta nelle strategie di repressione e sfruttamento.
    E’ più “agevole” per una persona vivere in clandestinità piuttosto che addentrarsi nelle procedure di richiesta o rinnovo del permesso di soggiorno. Il nuovo decreto flussi, quello del 2007, prevede un meccanismo telematico che secondo gli ideatori ha risolto il problema delle sterminate code agli uffici postali. Una burla come le altre, un altro modo per dire “ stiamo seguendo delle linee politiche differenti rispetto il Governo passato”. Cambia la procedura non la legge Bossi-Fini, cambia la forma ma la sostanza rimane tale e quale!
    Le nuove prospettive di riforma in materia di immigrazione sono microscopiche, ad esempio prevedono la “trasformazione” dei centri di permanenza temporanea non la loro totale eliminazione dal territorio italiano, si mantiene inoltre la procedura del decreto flussi.
    Fatto clamoroso e abbastanza recente è rappresentato dall’approvazione in parlamento del pacchetto sicurezza, che oltre ad accentuare il potere dei sindaci, dei questori e dei prefetti, tratta anche il tema dei cittadini comunitari presenti nel territorio italiano. Un trattamento che trova la sua ragion d’ essere nell’ordine pubblico, nel razzismo e nella xenofobia.

  3. p scrive:

    libertà di movimento contro ogni frontiera !
    liber* tutt* !

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